ORIGINI
La
città di Sondrio ebbe origini longobarde, anche
se nel suo territorio sono state ritrovate testimonianze
preistoriche e dell'età romana. Il suo nome
più antico è Sondrium che significa
"terreno fatto lavorare direttamente dal padrone".
STORIA
Come
tutta la Valtellina, in epoca romana, il territorio
di Sondrio appartenne al municipio di Como.
Durante
le invasioni barbariche e anche successivamente fu
luogo di rifugio per i fuggiaschi, soprattutto dalla
Val Padana, i quali portarono nuove conoscenze tecniche
più perfezionate per la coltivazione della
terra e per la lavorazione del legno, della lana,
delle pietre e dei metalli. Ben presto sorse un castello
dal quale un feudatario, in nome del vescovo di Como,
dominava su tutta la pieve, che comprendeva quasi
tutta la Valmalenco ed alcune terre vicine anche oltre
l'Adda.
Nel
1040 Enrico III di Franconia concesse la pieve sondriese
alla famiglia dei Capitanei originaria di Vizzola
e in questo periodo vennero costruiti il castello
di S. Giorgio (ora monastero di S. Lorenzo) e il castel
Masegra, che nel 1436 passò alla famiglia Beccaria
e in seguito a quella grigiona dei Salis.
Nel
periodo delle lotte tra i comaschi Vitani (di parte
guelfa) e i Rusca o Rusconi (ghibellini), Sondrio
che era favorevole ai Vitani fu devastata nel 1309.
Temendo
le ire di Franchino Rusca, divenuto arbitro di Como,
i sondriesi cinsero il borgo dapprima con una palizzata
nel 1318 e poi nel 1325 con vere e proprie mura.
Nel
1335 Sondrio cadde insieme a Como e a tutta la Valtellina
nelle mani dei Visconti e nel 1450 si sottomise agli
Sforza.
Nel
1512, dopo un decennio di dominio francese, la Valtellina
divenne suddita dei Grigioni, i quali spostarono la
sede del governo da Tresivio a Sondrio.
Nel
1620 la sanguinosa rivolta contro i Grigioni, scoppiata
a Tirano e a Teglio il 20 luglio, si estese poi a
Sondrio, riuscendo a cacciare i dominatori grazie
anche all'aiuto degli spagnoli. Nel giugno del 1623
agli spagnoli subentrò un presidio pontificio
quando papa Gregorio XV si intromise per trovare una
soluzione di compromesso al contrasto scoppiato tra
Francia e Spagna per il controllo del "corridoio
valtellinese". Fallito il tentativo di mediazione,
la Lega d'Avignone, promossa da Parigi e da Venezia,
tentò di recuperare con le armi la Valtellina
agli alleati Grigioni.
Nel
novembre del 1624 l'armata dei Collegati conquistò
Tirano e nel gennaio si impossessò anche del
castello di Sondrio. Due anni dopo calarono anche
in Valtellina i lanzichenecchi imperiali diretti a
Mantova, seguita poi dalla rovinosa peste che ridusse
la popolazione del capoluogo ad un terzo.
Tra
il 1635 e il 1637 il duca di Rohan si rese padrone
della valle a seguito di quattro vittorie sugli spagnoli.
Il 3 settembre 1639 il Capitolato di Milano decretò
il ritorno della dominazione grigiona.
Durante
questo secolo sorsero il convento dei Cappuccini,
la chiesa del Suffragio e quella dell'Angelo Custode
e alcune case del borgo furono rifatte.
Il
XVIII secolo fu piuttosto gravoso perché si
dovette fare fronte a numerose spese, come quelle
per i danni causate dalle numerose alluvioni e quelle
per l'erezione della Collegiata e del campanile.
Il
19 giugno 1797 il Consiglio generale di Valle decise
di staccarsi dai Grigioni e di chiedere al Bonaparte
di potersi unire alla Repubblica Cisalpina. Il 22
giugno dello stesso anno ci fu l'annessione ufficiale,
e il borgo divenne il capoluogo del Dipartimento dell'Adda
e Oglio e successivamente al termine della dominazione
austriaca (giugno 1800) divenne sede di una viceprefettura
del Dipartimento del Lario.
Col
passaggio alla dominazione austriaca, avvenuta nel
1814, Sondrio fu messa a capo dell'omonima provincia
e il 31 ottobre 1839, a seguito del decreto dell'imperatore
Ferdinando I, il borgo salì al rango di città
regia. Durante questo periodo vi assistette ad un
notevole aumento demografico, che portò ad
uno sviluppo dell'abitato, soprattutto verso sud,
con il quale sorse l'attuale piazza Garibaldi.
Nel
1838 iniziò la sua attività nel capoluogo
la Cariplo, nel 1864 venne fondata la Società
Operaia Maschile, seguita poi da quella femminile,
e nel 1861 comparve il primo giornale provinciale,
"La Valtellina". Nel 1870 venne fondata
la Società Enologica Valtellinese e nel 1871
la Banca Popolare di Sondrio.
Importante
avvenimento del secolo fu l'inaugurazione del tratto
di ferrovia Colico-Sondrio, il 16 giugno 1885, che
aprì la provincia a commerci, turismo e scambi
culturali. Nel 1895 aprì il Cotonificio Spelti,
Keller & C., che diede lavoro a molte donne. Nel
1908 fu fondata la Banca Piccolo Credito Valtellinese.
La
prima guerra mondiale gravò pure su Sondrio
e la chiesa di S. Rocco fu adibita a ospedale militare.
Pur nelle notevoli difficoltà in cui versava,
la città poté ugualmente svilupparsi.
A seguito dell'alluvione del 1927 furono riedificati
numerosi edifici, come il Palazzo della Provincia
(progettato da Giovanni Muzio) e il monumento ai Caduti
con l'annesso campo sportivo.
Dopo
il 1945 la città si è sviluppata rapidamente,
soprattutto alla periferia con la costruzione di nuovi
quartieri. Il centro storico, modesto ma significativo,
in questo periodo ha subito numerosi danni, anche
se è tuttora in atto una significativa azione
di recupero. |